In cosa consiste il sostegno psicologico per le persone e le coppie che non riescono ad avere figli?
Molto spesso, quando nell’ambito della mia vita quotidiana, racconto che buona parte del mio lavoro è dedicata a coppie con difficoltà riproduttive le persone mi guardano sbalordite cercando di capire quale possa essere il mio ruolo.
Viceversa, talvolta mi capita di lavorare con persone o coppie che richiedono il mio aiuto con la premessa che una maggiore tranquillità psicologica possa garantire loro maggior possibilità di successo nel loro tentativo di avere un figlio.
In entrambe le situazioni io rispondo che purtroppo non svolgo il ruolo della cicogna e non ho bambini pronti per nascere nascosti dietro la mia scrivania.
Come in tutti gli aspetti che ci riguardano sicuramente il legame mente-corpo è indissolubile ed inevitabilmente anche l’aspetto psicologico ricopre un ruolo importante anche nella ricerca di un figlio, tuttavia, così come gli stessi medici specializzati in tecniche di procreazione assistita non danno garanzie di successo, io non offro una strada più breve per diventare genitori.
Il mio lavoro nell’ambito del sostegno psicologico alle coppie con difficoltà riproduttive è quello di rendere questa famosa strada per diventare genitori meno tortuosa e più serena.
Spesso le coppie mi raccontano che solo chi è passato o conosce realmente da vicino la sofferenza di chi non riesce a diventare mamma o papà può comprendere il loro dolore ed io penso che effettivamente sia così. Certamente le emozioni ed i vissuti delle coppie con difficoltà riproduttive sono diversi da quelli di coloro che riescono a concepire il proprio figlio con naturalità ed in tempi brevi, senza la percezione che ci possa essere qualche tipo di problema.
Il mio lavoro con le persone e con le coppie con problemi di infertilità e/o sterilità di solito si articola in alcune fasi:
- Accoglienza ed ascolto: mi occupo di ascoltare la difficoltà presentata, così come le persone si sentono libere di raccontarla, nei modi e nei termini che loro ritengono più opportuni
- Approfondimento della storia clinica: chiedo alle persone maggiori informazioni relativamente ai loro accertamenti medici e ad eventuali esperienze di gravidanze, aborti e/o lutti perinatali precedenti
- Approfondimento sulla storia di coppia e sul desiderio di genitorialità
- Approfondimento sulle famiglie d’origine e la storia personale di ciascun membro della coppia allo scopo di ritrovare possibili risorse per affrontare meglio questo momento di difficoltà ed esplorare che significato ha il diventare madre ed il diventare padre in quella specifica famiglia
- Lavoro clinico sugli aspetti della propria identità maggiormente inficiati dalla propria difficoltà ad avere un figlio
- Lavoro clinico sul significato che ha nella propria storia di coppia il non riuscire a diventare genitori
- Eventuale sostegno e consulenza sulla scelta del percorso di procreazione medicalmente assistita (PMA) che la coppia sente maggiormente vicino al proprio vissuto ed eventuale accoglienza delle emozioni suscitate dal percorso di PMA
- Eventuale sostegno e consulenza sulla possibile scelta dell’adozione come strada per diventare genitori
Sebbene il problema portato dalle persone che incontro sia spesso il medesimo: “Non riusciamo ad avere un figlio” e le emozioni provate siano spesso simili, ogni persona ed ogni coppia ha poi una storia a sé. Nel mio lavoro cerco di rispettare le persone e la loro storia nella loro unicità, facendo sì che esse possano sentirsi accolte, ascoltate e libere di esprimersi senza essere giudicate.